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«La nostra esperienza dimostra che le aziende, se responsabilizzate, possono avere un importante ruolo sociale in Italia. Tutte le iniziative che portiamo avanti nella Terra dei fuochi hanno un unico obiettivo: far capire ai cittadini l'importanza di non acquistare in nero gli pneumatici e mostrare, soprattutto alle nuove generazioni, quanta vita può rinascere da un materiale come la gomma». Con queste parole inizia l’intervista al Direttore Generale Corbetta pubblicata quest’oggi su Il Mattino, il principale quotidiano campano.

Ad oggi, grazie al Protocollo per la Terra dei Fuochi, sono circa 820 le tonnellate di pneumatici tolti dalle strade della Terra dei Fuochi e avviati a un corretto recupero da Ecopneus grazie a 201 prelievi in 19 comuni. In testa c'è Napoli, dove sono state effettuate 46 operazioni per un totale di 267,8 tonnellate raccolte, seguono Giugliano e Villa Literno (20 interventi) e Caivano con 19 azioni di recupero pari a 78,7 tonnellate di materiale. A tutto ciò si aggiungono le 8.483 tonnellate dello stock storico di Scisciano, dove giacevano da oltre 20 anni. Un'operazione realizzata con risorse aggiuntive di Ecopneus, che è intervenuta anche in contesti di importanza archeologica, come il sito dell'antica città di Cales (oggi Calvi Risorta nel casertano) dove ha prelevato oltre 11 tonnellate, pari in peso a oltre 1.300 pneumatici da autovettura.

Alle attività operative del Protocollo è affiancata una campagna informativa contro l’acquisto in nero di pneumatici, fenomeno dal quale hanno origine flussi “illegali” di Pneumatici Fuori Uso che vediamo poi ricomparire ai lati delle strade, nei boschi, sotto i cavalcavia.

Per leggere tutto il servizio de Il Mattino, avere informazioni sul funzionamento del Protocollo, i soggetti coinvolti e molto altro ancora, visita www.ioscelgolastradagiusta.it.